Facilitare non è un mestiere, è un’attitudine. Significa prendersi cura della qualità delle interazioni tra le persone, non solo dei risultati che queste producono. Significa creare le condizioni affinché chiunque possa pensare, esprimersi e collaborare liberamente.
In Almacube, la facilitazione è parte del nostro DNA: accompagna ogni percorso di open innovation, ogni programma con aziende, startup e giovani talenti. È il modo in cui Almacube promuove l’innovazione, mettendo le persone al centro e creando contesti dove le idee possano davvero prendere forma insieme.
In questo senso, chi lavora con le persone, che sia manager di un team, insegnante, facilitatore o facilitatrice, coach o coordinatore/trice, sta – consapevolmente o meno – facilitando qualcosa. Ciò che accomuna questi ruoli è un desiderio condiviso: lavorare bene e aiutare chi ci circonda a fare lo stesso.

La facilitazione è l’arte di far fluire la collaborazione, far emergere le idee e far sentire tutte le persone sicure e valorizzate. È una pratica che combina empatia, consapevolezza emotiva e struttura.
In un mondo che sembra muoversi sempre più velocemente, è facile dimenticare ciò che ci guida davvero. Prima degli obiettivi, dei risultati e dei profitti, ci sono le persone, con le loro emozioni, la loro energia e il bisogno di connessione. La facilitazione invita a fermarsi e a prestare attenzione a come parliamo e ascoltiamo, a come prendiamo decisioni insieme e apprendiamo gli uni dagli altri.
In Almacube, la facilitazione è anche un approccio quotidiano: il modo in cui si accompagna l’innovazione e si costruiscono relazioni di fiducia tra chi porta idee e chi vuole trasformarle in realtà. È anche il metodo con cui gestiamo i nostri processi interni e le nostre attività, promuovendo collaborazione, ascolto e co-creazione all’interno del team stesso.
Un esempio particolarmente significativo è il progetto Employee Experience realizzato con Michelin, riconosciuto anche tra i casi di successo SMAU per l’impatto sulla soddisfazione e la qualità della vita dei dipendenti.
In quell’iniziativa, la facilitazione emotiva è stata determinante per creare un clima di fiducia e collaborazione all’interno di un team dell’impianto di Alessandria. Non si è trattato solo di una metodologia per condurre sessioni di lavoro, ma di una vera e propria cultura condivisa, che nel tempo è diventata parte integrante dello stabilimento. Da quell’esperienza sono infatti nati nuovi facilitatori interni, oggi capaci di accompagnare altri team, forti degli apprendimenti maturati insieme.
Il libro Emotional Facilitation di Lucia Monti, innovation coach di Almacube, esplora proprio questo approccio: come l’intelligenza emotiva, la mindfulness e la creatività possano modellare esperienze collettive più significative. Attraverso strumenti pratici, esercizi di riflessione e stimoli creativi, invita chi legge a riscoprire il lato umano del lavoro di squadra e dell’apprendimento. Le attività proposte, rivolte a studenti e studentesse, professionisti e professioniste, e team creativi, mirano a creare spazi in cui tutte le persone possano connettersi, fidarsi e crescere insieme.
Questo libro ci ricorda anche che l’intelligenza emotiva è una competenza fondamentale per chiunque lavori con altre persone e può essere appresa e allenata. La capacità di leggere una situazione, gestire tensioni e promuovere la sicurezza psicologica non è un talento riservato a persone estroverse o particolarmente sensibili.
Questo manuale è pensato per chi vuole dare una scintilla, un impulso alla propria quotidianità lavorativa. È per chi cerca ispirazione e creatività per guidare riunioni, condurre workshop, creare l’atmosfera giusta in una stanza e diventare più consapevole. È un libro per i curiosi, che nasce dall’incontro di esperienze, esperimenti e dialoghi continui che uniscono metodi di design, teatro, mindfulness e meditazione, performance e intrattenimento.