Riportare le memorie di traduzione dentro alle aziende: come Aqrate abbatte i costi di traduzione per le imprese.

Aqrate, PMI innovativa fondata nel 2015 e oggi accelerata in Almacube, si propone di riposizionare il baricentro di potere nella relazione tra committente e agenzia di traduzione a favore della prima, riportando al suo interno l’archiviazione e la gestione delle memorie di traduzione.

Facciamo un gioco: immagina di recarti alla stazione di servizio per fare rifornimento alla tua automobile. Il benzinaio inserisce l’erogatore nella bocchetta del serbatoio per circa un minuto poi ti presenta il POS per il pagamento. Il contatore alle sue spalle era fuori servizio, l’indicatore del livello di carburante nel tuo serbatoio pure e non hai modo di sapere con certezza quanta benzina ha effettivamente erogato. Come ti sentiresti?

​Può sembrare una situazione paradossale ma il mondo delle traduzioni funziona proprio così: le aziende pagano per il servizio ricevuto ma non sanno con esattezza quanta benzina fosse ancora dentro al serbatoio e quanta sia stata realmente aggiunta.

Come funziona oggi il processo di traduzione

Le grandi aziende che operano in mercati stranieri necessitano di manualistica e documentazione tecnica in più lingue e ricorrono ai servizi di traduzione delle agenzie specializzate. Trattandosi di materiali dal contenuto altamente ripetitivo (si pensi al manuale di istruzioni di un prodotto che viene solo marginalmente aggiornato di anno in anno) non occorre ogni volta tradurre il documento ex novo, ma gran parte del lavoro consiste nel riutilizzare una quota di testo già tradotta in precedenza.

Ma quanto è grande questa quota? “Le aziende committenti non lo sanno” ci spiega Marco Baglioni, CEO di Aqrate. “Le memorie, ovvero i volumi di testi già tradotti in passato sono generalmente gestite e mantenute sui server delle agenzie di traduzione e non delle imprese committenti, che esternalizzano integralmente questa attività. Questo dà un enorme potere alle agenzie che prospettano un costo di traduzione alla committenza senza che questa abbia un controllo diretto sulla quota di testo che effettivamente va tradotta da zero.”

L’innovazione di Aqrate: ridurre i costi senza aumentare la complessità

Aqrate, PMI innovativa fondata nel 2015 e oggi accelerata in Almacube, si propone di riposizionare il baricentro di potere nella relazione tra committente e agenzia di traduzione a favore della prima, riportando al suo interno l’archiviazione e la gestione delle memorie di traduzione.

“In questo modo l’azienda ha in ogni momento piena visibilità delle memorie di traduzione già esistenti e disponibili, che non devono essere ritradotte” continua Marco Baglioni. “Può quindi richiedere preventivi accurati e realmente confrontabili tra loro, facendosi quotare solo il lavoro effettivamente necessario. Aqrate permette maggiore trasparenza in un mercato per certi versi contorto, consentendo inoltre ai migliori fornitori di traduzioni di emergere.”

“Per il cliente il processo non cambia di una virgola, anzi si semplifica. L’azienda deve solo caricare il documento da tradurre sulla nostra piattaforma e noi ci occupiamo dell’analisi del testo (con algoritmi innovativi da noi sviluppati per consentire il maggior recupero di traduzioni), della verifica delle memorie già disponibili nel database aziendale e della generazione dei file per la traduzione, che condividiamo con i fornitori.

I risparmi sono enormi: abbiamo clienti che sono passati da 600.000 € annui di spesa per traduzioni a meno di 300.000 €. In alcuni casi il risparmio è stato ancora più marcato. Oggi abbiamo circa 40 clienti in Italia, Europa e Nord America, società che gestiscono importanti volumi di traduzione e che ora dispongono di uno strumento di controllo, anche della qualità, per spendere il giusto.”

Trovare il giusto interlocutore

“Dal punto di vista commerciale, la nostra principale difficoltà è identificare il giusto interlocutore in azienda” sottolinea Marco Baglioni. “Spesso il costo delle traduzioni è ridotto rispetto al bilancio complessivo e si ha paura di rovinare relazioni consolidate con fornitori storici con cui ‘si è sempre fatto così’.

“Ultimamente abbiamo identificato nei CEO e nei Direttori Acquisti il nostro target ideale: nonostante la posizione apicale, nella nostra esperienza si tratta di persone estremamente cordiali, disponibili e genuinamente interessate a identificare aree di miglioramento e contenimento della spesa.”

“Pochi giorni fa, proprio grazie a un contatto avviato con il CEO, siamo arrivati a sottoscrivere un accordo con un’importante azienda del settore difesa-aerospaziale e abbiamo altre importanti interlocuzioni in corso con Gruppi di simili dimensioni.”